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mercoledì 27 novembre 2013

Elena Pantaleoni e la Stoppa

Ci addentriamo nelle colline piacentine, in Emilia Romagna, per scoprire una zona con caratteristiche uniche, nei pressi dell'Oltrepo', al confine con il basso Piemonte e i Colli Tortonesi, la Val Trebbiola. Incontriamo Elena Pantaleoni, titolare dell'azienda vitivinicola La Stoppa. La incontri mentre si prende cura delle sue viti, immersa nell'idillio della campagna, tra cani che scodinzolano, natura incontaminata ed uccellini che canticchiano. Elena custodisce da 22 anni il vigneto che ha ereditato, come un prezioso dono da proteggere, valorizzare e trasmettere.

Dovere o piacere ?
"Non so se questo lavoro l'ho scelto io o se mi ha scelta lui. Da quando ho iniziato a gestire l'azienda sono stata travolta da una passione che non si interrompe mai. Nella mia professione-passione non c'è distinzione tra vita privata e lavorativa. C'è una sovrapposizione totale tra lavoro e tempo libero, il tutto per trasmettere dei valori attraverso il vino. Mi piace sapere che dentro la bottiglia c'è un senso, una filosofia di vita."

Natura o tecnologia?
"Il mio istinto mi porta ad interagire con grande sensibilità nei confronti della natura : lei e' la mia socia di maggioranza!". Mi sento investita del ruolo di custode di questo territorio e i miei vini esprimono l'identità di questa terra, le sue caratteristiche peculiari, specifiche e direi davvero uniche. Per riuscire a trasmettere il gusto di questo locus amoenus attraverso il vino ho scelto di non essere interventista, niente prodotti chimici nè diserbi. Un atteggiamento che mi ha ripagato in termini di sanità della pianta. Il mio è approccio artigianale, i vini fermentano in cantina con i propri lieviti, la maggior parte non vengono filtrati. Prendo la materia prima dalla natura, e ho sempre un grande rispetto per questi vigneti, sono ben più vecchi di me, e spero che un giorno i miei nipoti vengano a lavorare qua".

Come comunica con i suoi clienti?
"Comunico attraverso il mio vino. Ogni anno cerco di capire cosa puo' dare questo posto, ad ogni vendemmia, secondo le variabili climatiche di ogni annata. Quest'anno sta andando bene. Ma sono sempre convinta che il vino nasca oltre che dalla terra, dall'esperienza, dalla pazienza e da una ricerca continua, i tempi sono lunghi e bisogna avere una prospettiva di lungo termine. Con i miei clienti ho sempre instaurato un rapporto diretto, basato sulla condivisione di una filosofia di vita. Il valore aggiunto è dato dalla naturalità di un prodotto unico, che si differenzia dagli altri."

Le nuove tecnologie, e in particolare Yourwineguru, che ruolo possono avere per chi produce vino?
"Yourwineguru può essere uno strumento di diffusione della conoscenza. Attraverso Internet possiamo far conoscere la magia del nostro territorio senza limiti nè confini. La tecnologia è un canale per fare arrivare il piacere di questi vini anche in luoghi lontani. Negli anni ho sempre puntato sul contatto diretto, ma l'idea che la filosofia del vino naturale possa essere trasmessa anche attraverso il web è uno stimolo ulteriore. Il vino, come tutti i prodotti, tanto più esiste ed ha un senso quanto più il suo piacere è condiviso e compartecipato."

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